Sub Enciclopedia del subacqueo

Titolo: Caccia Subacquea in Apnea, in Sub Enciclopedia del Subacqueo

Autore: curata da Alessandro Olschki

Editore: Sadea Sansoni

Anno di Pubblicazione: 1968

Genere: Subacquea

Collana:

Note: L’opera è composta da due Volumi più un terzo, curato da Gabriele Salvucci dal titolo “Dove nel Mare - Lungo le coste d’Italia. Itinerari Subacquei”

*Quest’opera é presente nella Libreria di Morgan*


Dalla presentazione dell’opera:

«SUB» neologismo giovane quanto l’era subacquea che stiamo cominciando a vivere, sineddoche di una parola, di un concetto di vastità immensa che nel mondo subacqueo trova l’alimento per nozioni nuove, la base per ricerche e studi che avranno una importanza fondamentale per il destino dell’umanità futura, assai più delle analoghe ed opposte ricerche negli spazi siderali. Viviamo in un mondo enciclopedico dove la specializzazione è la logica conseguenza del costante sviluppo dei concetti e dell’approfondimento delle nozioni. in un fiorire di iniziative editoriali dedicate agli argomenti più vari, è sembrato utile inserire questa «Enciclopedia del subacqueo» nella quale abbiamo cercato di raccogliere le nozioni fondamentali, le conoscenze, l’esperienza dei pionieri, sottolineando i probabili sviluppi che l’immersione potrà avere in un futuro più o meno prossimo nel campo della scienza e della tecnologia. Il mare e i suoi misteri hanno affascinato l’uomo da sempre: nelle vestigia della preistoria troviamo documenti di madreperla e di conchiglie che solo esistono nelle profondità del mondo sommerso e che fanno pensare agli albori della civiltà l’uomo avesse già iniziato la lotta contro la propria terrestre natura per trovare nutrimento dal mare, per attingere a questa riserva così prossima ed inesauribile forse ancor prima di saper sfruttare il suolo. Animali della foresta e pesci erano il suo cibo ed unica l’arma: la lancia, il «patià» dei pescatori polinesiani che costituiscono forse l’anello di congiunzione fra la consuetudine subacquea dei nostri progenitori e l’avventura che stiamo oggi vivendo dopo millenni di civiltà e mentalità agricola. Se è vero che la vita umana è nata nel mare, viviamo oggi il ritorno del figliol prodigo perché non è lontano il giorno in cui il progredire della scienza e della tecnica consentirà all’«homo sapiens» di tornare a vivere sott’acqua sfruttando per la sopravvivenza i gas disciolti nell’acqua come fanno i pesci e come forse egli stesso doveva fare all’inizio della vita. È stato un ritorno quasi casuale, per l’artificio che ha messo un vetro davanti agli occhi dell’umanità ormai condannata alla sola percezione aerea, terrestre; un ritorno che ha infiammato entusiasmi e passioni, che ha aperto nuove vie al cammino della scienza. Forse è una tappa della disperata corsa della civiltà verso il suo costante divenire, verso l’unica fonte di sopravvivenza: le ricchezze infinite del mare. Sostanzialmente questa pubblicazione è concepita come un vasto manuale e l’ordinamento dei singoli capitoli ha quindi una successione logica ⎯ e non alfabetica ⎯ valida in particolare per gli sportivi, anche come omaggio allo sport che ha aperto le porte a questa era dell’immersione. Le immagini filmate, le fotografie, la carta stampata ⎯ inarrestabile veicolo della moderna conoscenza ⎯ hanno validamente contribuito a riproporre all’uomo del ventesimo secolo il fascino del mare, di questo mondo che ci è tanto vicino eppur praticamente ignoto. Perché l’uomo torna sott’acqua? Che cos’è questa passione, questo tarlo, questa malattia epidemica che stiamo vivendo? Qual’è la storia, lunghissima, frammentaria, romanzesca dell’avventura subacquea dell’umanità? Cos’è l’ambiente del mare, questo nuovo mondo dove gli animali sembrano spesso piante o rocce, dove le leggi fisiche e biologiche che condizionano la vita terrestre sono sovvertite? Sono le premesse di quest’opera, prima di entrare nel vivo degli argomenti di carattere tecnico dedicati all’immersione in apnea, il primo passo verso la profondità. La caccia subacquea, chiave di volta di questo grandioso edificio che si proietta nel futuro, ha la sua estesa parte destinata principalmente ai giovani che, sempre più numerosi ed entusiasti, seguono ogni anno l’iter di tutti coloro che li hanno preceduti e che troveranno nei pesci il primo forte richiamo sotto il mare e, successivamente, l’elemento catalizzatore verso altri, più vasti, interessi che completeranno la nuova mentalità subacquea dell’uomo travolgendo millenari tabù e ancestrali timori. L’immersione con mezzi di respirazione autonoma apre nuovi orizzonti al subacqueo liberandolo dal vincolo costante con la superficie: è la grande conquista, il trampolino di lancio verso le profondità marine in una nuova dimensione di vellutato silenzio che crea un taglio netto con l’ansia incessante della civiltà e il frastuono che l’accompagna e ne è il simbolo deteriore. È facile usare l’autorespiratore, forse troppo per i pericoli connessi con una attività che urta contro leggi biologiche del nostro fisico terrestre. Per quanta cura possa essere messa nell’analizzare questi aspetti negativi dell’immersione e nel proporre le conoscenze tecniche e mediche più aggiornate, vale ricordare che nessun testo, nessun manuale potrà essere sufficiente a creare un sommozzatore, a insegnare quella «acquaticità» che solo si apprendeper diretta esperienza. Il fascino dell’immersione, oltre all’ambiente così nuovo, al filtro azzurro che sfuma la prospettiva di un moto fluido, elastico, di danza, senza spigoli o dissonanze, è dovuto anche alle molte attività che possono costituire lo scopo piacevole di un’ora, l’interesse di una vita. Non è difficile quindi destinare un’ampia trattazione a quelli che possono essere definiti gli «hobbies» del subacqueo e cioè quanto può costituire un diversivo, e talora una vantaggiosa alternativa alla caccia. È spesso la premessa per un indagine più seria che può portare a risultati economicamente validi o a concreti contributi in campo scientifico. Così la fotografia, la cinematografia, il corallo, le spugne, le conchiglie, le alghe, la ricerca biologica, l’archeologia, la speleologia, non senza trascurare un capitolo importante, quello del lavoro subacqueo, inteso come tecnica di una problematica nuova che permetterà a tanti appassionati di trovare una professione nell’ambito dei propri interessi più vivi. Questa pubblicazione è ovviamente intesa come un punto di partenza per tutti coloro che desiderano conoscere il nuovo grande mondo del mare e non certo un riepilogo ed una conclusione di questa nuova avventura dell’umanità che è soltanto all’inizio: si è appena aperto un piccolo spiraglio della porta che schiuderà orizzonti infiniti alla conoscenza ed al pensiero dell’uomo.

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Una citazione da “Caccia Subacquea in Apnea”:

“....La caccia subacquea è uno sport giovanissimo; anche se le sue radici affondano nei millenni, ai primordi della storia dell’umanità. lo sviluppo e la diffusione di questa attività sportiva, che ha già conquistato in tutto il mondo masse imponenti di proseliti, è cronaca di ieri. Il concetto di catturare pesci cacciandoli nel loro stesso elemento con una tecnica del tutto nuova in un ambiente fantastico ed a portata di mano, si è diffuso in Occidente, praticamente dopo la seconda guerra mondiale. Le imprese dei sommozzatori durante la guerra avevano portato esperienze fondamentali nel campo costruttivo delle attrezzature specialmente per maschere e pinne; i reduci dalle gloriose imprese militari sono stati i primi, partecipando le loro nozioni agli amici, a far scattare questa fortissima molla che ha spinto l’uomo ad indossare la maschera ed a immergersi. Si può facilmente giustificare il travolgente successo di questa inedita attività sportiva e la sua stessa diffusione in ogni ceto, in ogni continente, per il sommarsi di sensazioni del tutto nuove, il superare se stessi ed i propri istintivi timori, la nozione diretta di un mondo governato da leggi strane con orizzonti visivi limitati e pur vastissimi. Senza dubbio la spinta principale resta però strettamente connessa alla caccia subacquea perché è in questa attività che l’istinto venatorio dell’uomo ha trovato la rispondenza più piena e più esaltante: in nessuna altra situazione di caccia, l’uomo ⎯ fuori dal suo elemento ⎯, si trova in una condizione di inferiorità di fronte alla preda.”


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Copertina del 2° Volume


Il volume aperto su due delle pagine (le immagini sono attive)


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