Verso i fondali

Titolo: Caccia, in Verso i Fondali “Il Subacqueo”

Autore: Carlo Fabiani

Editore: Calderini, Bologna

Anno di Pubblicazione: 1967, 1971²

Genere: Manuale, Tecnico

Collana: Il Mare

Note:

*Questo libro nella seconda edizione del 1971 é presente nella Libreria di Morgan*


Dalla quarta di copertina:

L’uomo ha ormai scoperto tutto ciò che è alla sua portata, e i continenti lontani, le foreste tropicali, i picchi nevosi non hanno quasi più misteri per lui. Lo stesso spazio siderale è talmente limitato a un esiguo numero di specialisti che l’umanità è spettatrice sbigottita della sua esplorazione ma non protagonista. Ma l’uomo, questo eterno irrequieto, deve muoversi vedere cercare scoprire per tener fede alla sua stessa natura; e il mondo subacqueo appare oggi l’unico spazio ancora libero e raggiungibile. Questo libro parla del mondo subacqueo. Non si attarda sugli aspetti letterari e avventurosi dell’ambiente sottomarino perché è soprattutto un manuale. Illustra invece, con un metodo logico e sperimentato, e con un fraseggiare semplice e comprensibile da tutti, come si deve andare sott’acqua perché l’avventura sottomarina non comporti rischi e risulti quale essa realmente è: un’avventura meravigliosa.


Premessa:

Questo volume è diretto a tutti gli appassionati del mare e del mondo sottomarino. È stato pensato per stendere una mano amica a coloro che nella bella stagione affollano le rive del mare alla ricerca mal celata di un equilibrio originario perduto nei tempi. Il mare, i suoi fondali opalescenti, la fantasmagorica bellezza dei suoi declivi, la stupefacente esplosione di colori dei pesci e dei coralli, l’eterno silenzio, la consapevolezza primordiale della conquistata imponderabilità: ecco il toccasana; il modo più semplice, forse unico, di sentirsi partecipi, finalmente, dell’equilibrio dell’universo. «Verso i fondali» non è un libro di poesia; anzi, certi suoi capitoli sono addirittura da manuale tecnico. Eppure spero che con la poesia abbia a che fare; perché si propone di invogliare la gente a infrangere il diaframma della superficie del mare; perché superato il velo dei preconcetti tutti saranno partecipi della poesia del mondo sottomarino. È un libro volutamente diretto alla gente, quella anonima, e non a un gruppo di iniziati, e perciò è stato concepito e scritto per essere compreso da tutti, da chi non ha confidenza con l’acqua, da chi è digiuno di problemi tecnici. Niente frasi concise e lapidarie, ma esposizione discorsiva che introduce i concetti un po’ alla volta. Sono riuscito nell’intento? Non lo so. Certo è che in questo lavoro ho riversato, cercando di armonizzarle, la mia esperienza professionale e quella fatta in tanti anni di insegnamento nelle Scuole d’immersione della Fips. Se il lettore rimarrà soddisfatto di questo lavoro ricordi, però, che il merito spetta in ampia misura a quegli amici e a quei fabbricanti che mi hanno offerto la loro preziosa collaborazione.


                                                                                                                            CARLO FABIANI


Una citazione da “Caccia” a cura di Alessandro Olschki:

“....È difficile precisare quale sia stata la molla che ha spinto tante persone in tutte le parti del mondo, a indossare una maschera: la curiosità della vita nuova che si svolge sotto il pelo dell’acqua, la sensazione di essere dei pionieri, i primi a vedere ed a conoscere cose nuove e strane, il superamento di se stessi, dei propri istintivi timori, delle proprie ansie e preoccupazioni, l’istinto primordiale della caccia. Forse queste sono solo una parte delle ragioni che hanno attratto milioni di persone e che tutti i giorni ne moltiplicano il numero. Un fattore senza dubbio di rilevante importanza è quello strettamente legato alla caccia subacquea. È stato dibattuto a lungo se fosse più proprio definirla pesca o caccia, ma questo secondo termine ha prevalso perché è proprio nell’attività subacquea che l’istinto venatorio dell’uomo ha trovato la sua più piena rispondenza dando ai pesci tutta la superiorità, fuorché quella dell’intelligenza dell’arma; per quest’ultima, peraltro, le attuali possibilità sono poco più che ridicole se si pensa che il raggio d’azione di un’arma subacquea supera di poco quello che sulla terra può avere un pugno ben assestato. Anche sulla presunta schiacciante superiorità dell’intelletto umano su quello dei pesci ci sarebbe da fare qualche riserva!”


Un immagine del volume aperto su una delle pagine (l’immagine è attiva)


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