Caccia subacquea

Titolo: Caccia Subacquea

Autore: Alessandro Olschki

Editore: Edizioni Mediterranee, Roma

Anno di Pubblicazione: 1965²

Genere: Tecnico, Manuale

Collana:

Note: 


*Questo libro é presente nella Libreria di Morgan nelle edizioni del 1962 e del 1965² *


Questa del 1965 è la seconda edizione del manuale scritto da Olschki, essendo una ristampa ovviamente la premessa, le immagini ed i contenuti sono gli stessi dell’edizione del 1962, di sicuro l’impaginazione e la copertina si differenziano. Quindi rispetto alla scheda del ’62 dove è stata inserita la premessa dell’autore ed un immagine dello stesso libro, qui ho voluto inserire una citazione ed un’altra particolare immagine di questo bellissimo manuale.


Una citazione da “Le zone di caccia”:

“....Sappiamo come sia praticamente impossibile interpretare correttamente le oscure leggi che regolano la vita del mare: esse sfuggono ad ogni più attento studio e sembrano contraddirsi fra loro quasi in modo beffardo. Non appena abbiamo accumulato una somma esperienza che ci porta a sviluppare una determinata teoria, ecco che arriva la smentita, tanto più inequivocabile quanto più avevamo creduto nelle nostre nozioni. Mare calmo, mare mosso, venti di tramontana o di mezzogiorno, cielo sereno o coperto, barometro alto o basso; questi ed altri amletici dubbi tormentano sempre i pescatori. Anche se possiamo fidarci di precise teorie in questo campo, vediamo almeno dove si può più proficuamente indirizzare una battuta di pesca. Per molti lettori dirò cose ovvie e già note; so però quanto può essere assillante questo problema specialmente per chi vive nell’entroterra e non può avere col mare che sporadici settimanali contatti. Questi possono essere dei generici schematici consigli: coste rocciose, località più difficilmente accessibili e meno frequentate, foci di fiumi o comunque sbocchi di acqua dolce in mare purché non generino un troppo sensibile intorbidamento, scogliere artificiali dei porti, località che per la loro configurazione geografica offrano un ridosso ai venti prevalenti; di uno stesso tratto di costa generalmente le punte che si spingono entro il mare sono le più pescose, forse perché vi avviene un continuo ricambio per le correnti e le onde e offrono quindi migliori possibilità di vita a tutta la fauna ittica. Le rocce a strapiombo lisce e compatte creano generalmente poche tane sott’acqua ed offrono quindi minori possibilità di vita al pesce stanziale; massi rotolati sui fianchi delle montagne, irregolarità si stratificazione geologica, differente composizione della roccia son invece elementi che parlano a favore di quello che troveremo.”


                                              

Un immagine del volume aperto su una delle pagine (l’immagine è attiva)


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